Aggiornamento del modello FTT per la dichiarazione dell’imposta sulle transazioni finanziarie

L’Agenzia delle entrate ha disposto delle modifiche al modello FTT per la dichiarazione dell’imposta sulle transazioni Finanziarie (Financial Transaction Tax) approvato con provvedimento del 15 dicembre 2017 (Agenzia delle entrate, provvedimento 22 gennaio 2024, n. 13275).

L’articolo 1, commi da 491 a 500, della Legge di stabilità 2013 ha introdotto l’imposta sulle transazioni finanziarie (Financial Transaction Tax) che si applica ai trasferimenti di proprietà di azioni e altri strumenti finanziari partecipativi, alle operazioni su strumenti finanziari derivati e altri valori mobiliari e alle negoziazioni ad alta frequenza.

 

Con i provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 27 dicembre 2013, del 4 gennaio 2017 e del 15 dicembre 2017 è stato, poi, approvato il modello FTT per la dichiarazione della suddetta imposta, con le relative istruzioni e le specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati in esso contenuti.

 

A seguito dell’articolo 28, comma 3-bis, D.L. 27 n. 4/2022, che ha introdotto la lettera d-bis) nell’articolo 17, comma 2, del D.L. n. 241/1997, assoggettando l’imposta sulle transazioni finanziarie alle disposizioni in materia di versamento unitario e compensazione, si è reso necessario un aggiornamento del modello FTT finora utilizzato.

 

Pertanto, al fine di consentire ai soggetti interessati di indicare nel modello FTT l’importo del credito risultante dalla dichiarazione relativa all’anno precedente utilizzato per compensare tributi e contributi mediante il modello di pagamento F24, nella nuova modulistica è stato previsto nel rigo TT49 il nuovo campo 1A per l’indicazione del predetto credito.

Al contempo sono state aggiornate anche le istruzioni e le specifiche tecniche per la trasmissione dei dati. 

 

Il modello, nella versione aggiornata, sarà reso disponibile sul sito internet dell’Agenzia delle entrate e sostituirà il precedente a partire dal 25 gennaio 2024.

La trasmissione telematica potrà, poi, essere effettuata utilizzando la versione aggiornata del software denominato “Modello FTT” sempre a partire dalla stessa data.

CCNL Dirigenti Medici e Veterinari: sottoscritto il contratto in via definitiva

Previste novità economiche e normative nel rinnovo del contratto per il triennio 2019/2021

Dopo la preintesa di settembre e l’ok degli organi di controllo, nella giornata di ieri 23 gennaio 2024, Aran ed i sindacati rappresentativi hanno sottoscritto definitivamente il contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2019-2021 per i circa 134.600 dirigenti medici, veterinari, sanitari e delle professioni sanitarie dell’Area dirigenziale della Sanità. 
Dal punto di vista normativo, nel nuovo testo contrattuale sono stati definiti i principali istituti contrattuali, la maggior parte dei quali adeguati ai numerosi interventi legislativi che si sono susseguiti negli ultimi anni. Nello specifico, è stata riformulata in modo completo la parte che riguarda le relazioni sindacali, ponendo particolare attenzione sulla tematica dell’informazione, sia preventiva che consuntiva, nonché sulle materie di confronto (aziendale e regionale). In merito all’orario di lavoro, viene introdotto per la prima volta nel dettato normativo contrattuale una nuova regolamentazione dell’eventuale impegno orario eccedente le 38 settimanali, tenuto conto delle ore di formazione e aggiornamento del professionista. Sono stati poi riscritti alcuni articoli contrattuali, in particolare il periodo di prova, le sostituzioni nel caso di assenza, impedimento, malattia o cessazione del titolare dell’incarico. Sono state poi ampliate alcune tutele, ad esempio quelle riguardanti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le diverse tipologie di assenze, sia giornaliere che orarie.
Tra le novità di rilievo si segnalano l’inclusione della disciplina del lavoro agile e da remoto, l’assunzione di dirigenti specializzandi a tempo determinato ai sensi della L. n. 145/2018, definendo gli istituti contrattuali a loro applicabili e dettagliate norme contrattuali.
Dal punto di vista economico, il rinnovo riconosce incrementi a regime del 4.5%, corrispondenti ad un beneficio medio complessivo di circa di 288,00 euro al mese, distribuito in maggior parte sulla componente fondamentale del trattamento economico. A questi vanno sommate risorse individuate da specifiche disposizioni di legge quali ad esempio le risorse per l’esclusività e quelle relative all’art. 1, co. 435 e 435-bis, L. 205/2017. 
Introdotte due nuove indennità, ossia quella di specificità sanitaria, per i profili diversi da quello medico e veterinario, finalizzata al progressivo allineamento alla indennità già in godimento per medici e veterinari, e quella di pronto soccorso, per tutti i dirigenti che operano presso i servizi di pronto soccorso al fine di riconoscere il maggior disagio provato dal personale operante in tali servizi. Sono stati infine incrementati i valori dell’indennità di specificità medico veterinaria, la parte fissa della retribuzione di posizione, l’indennità di direzione di struttura complessa, la clausola di garanzia e l’indennità UPG.
La sottoscrizione definitiva del Contratto della Dirigenza medica, affermano le OO.SS. di settore, è un risultato importante per le lavoratrici e per i lavoratori del servizio sanitario nazionale.

Manageritalia: per i dirigenti novità sul welfare

Per gli iscritti sono previste polizze personalizzate, estendibili anche ai familiari 

Manageritalia ha reso note le nuove soluzioni in materia di welfare sanitario che diventa sempre più esclusivo per i dirigenti, quadri, executive professional e i loro familiari. Infatti, la Cassa sanitaria “Carlo De Lellis” consente di accedere ad un’offerta molto ampia. A tal proposito, grazie a Sempreinsalute, i professionisti possono personalizzare, a seconda del tipo di contratto dipendente o autonomo, dei servizi di welfare aziendale o di altre coperture personali, mirando sempre di più ad un ottimo rapporto qualità/prezzo. 
Nella fattispecie, la Cassa sanitaria propone, per i dirigenti, la polizza integrativa alle prestazioni Fasdac, il fondo sanitario contrattuale; e la polizza per i figli che escono dal Fondo per sopraggiunti limiti di età. Per i quadri, invece, è prevista la polizza integrativa alle prestazioni QuAS, il fondo sanitario contrattuale, alla quale possono accedere sia tramite l’azienda che in maniera individuale. Per l’executive professional è prevista la polizza di copertura sanitaria totale per i liberi professionisti che possono accedervi individualmente. Per accedere alle prestazioni fornite dalla Cassa è necessaria l’iscrizione a Manageritalia. 

La ricongiunzione dei periodi assicurativi per i liberi professionisti

Illustrati i piani di rateizzazione degli oneri di ricongiunzione, relativi a domande presentate nel corso del 2024 (INPS, 23 gennaio 2024, n. 17).

L’INPS ha fornito le indicazioni per i piani di rateizzazione degli oneri di ricongiunzione per i liberi professionisti, relativi a domande presentate nel corso del corrente anno 2024, in applicazione dell’articolo 2, comma 3 della Legge n. 45/1990. I piani in questione, infatti, devono essere predisposti in base ai coefficienti riportati nelle tabelle allegate alla circolare in commento.

In particolare, ai fini della predisposizione dei piani di ammortamento degli oneri relativi alle domande di ricongiunzione presentate nel 2024, sono state aggiornate le tabelle allegate alla circolare INPS n. 15/2023 in base al tasso di variazione medio annuo dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati accertato dall’ISTAT per il 2023, pari al +5,4%.

Pertanto, con la circolare in oggetto, l’Istituto ha comunicato le istruzioni per il corretto uso delle tabelle (Allegato n. 1), la tabella I/2024 relativa all’ammontare della rata mensile costante posticipata per ammortizzare al tasso annuo composto del 5,4% il capitale unitario da 2 a 120 mensilità (Allegato n. 2) e la tabella II/2024 relativa ai coefficienti per la determinazione del debito residuo in caso di sospensione del versamento delle rate mensili prima dell’estinzione del debito al tasso annuo del 5,4% (Allegato n. 3).

Abitazione principale: detrazione interessi passivi mutuo ipotecario per acquisto immobile locato

L’Agenzia delle entrate provvede a fornire chiarimenti sulla possibilità di detrarre gli interessi passivi derivanti dalla stipula di un mutuo ipotecario per l’acquisto di un immobile locato da adibire ad abitazione principale (Agenzia delle entrate, risposta 23 gennaio 2024, n. 13).

L’articolo 15, comma 1, lettera b), del TUIR prevede che, in presenza di un mutuo ipotecario contratto per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale e delle sue pertinenze, spetta una detrazione dall’imposta lorda pari al 19% degli interessi passivi e dei relativi oneri accessori, nonché delle quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione.

 

Con la circolare n. 14/2023 l’Agenzia delle entrate ha già avuto modo di ribadire che, per i mutui stipulati dal 1993, la detrazione spetta solo in relazione alla stipula di mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto e delle sue pertinenze. Tale acquisto deve avvenire nell’anno antecedente o successivo alla stipula del mutuo; ciò significa che si può prima acquistare l’immobile ed entro un anno stipulare il contratto di mutuo, oppure prima stipulare il contratto di mutuo ed entro un anno sottoscrivere il contratto di compravendita.

 

Per i soggetti che acquistano un’unità immobiliare locata, la norma prevede che la detrazione spetti a condizione che entro 3 mesi dall’acquisto sia stato notificato al locatario l’atto di intimazione di licenza o di sfratto per finita locazione e che entro un anno dal rilascio l’unita immobiliare sia adibita ad abitazione principale.

 

Nel caso di specie, il contratto di locazione è stato effettuato ai sensi della Legge n. 431/1998 che all’articolo 3, comma 4, dispone che per la procedura di diniego di rinnovo si applichi l’articolo 30 della Legge n. 392/1975 (c.d. Legge sull’equo canone).

Tale articolo 30, rubricato “procedura per il rilascio“, a sua volta dispone che avvenuta la comunicazione relativa al diniego della rinnovazione del contratto alla prima scadenza, e prima della data per la quale è richiesta la disponibilità ovvero quando tale data sia trascorsa senza che il conduttore abbia rilasciato l’immobile, il locatore possa convenire in giudizio il conduttore.

 

Al riguardo, la giurisprudenza è consolidata nel ritenere che l’intimazione di licenza e di sfratto per finita locazione individua nella ”scadenza” del rapporto il presupposto della cessazione del vincolo da cui discende l’applicabilità del procedimento per convalida di licenza o sfratto.

 

Nella fattispecie in esame, l’istante ha utilizzato la procedura di cui al citato articolo 30 della Legge n. 392/1978, che è lo strumento processuale, specificamente previsto dall’ordinamento per i casi di diniego di rinnovazione della locazione alla prima scadenza, finalizzato ad ottenere, al pari dell’intimazione di licenza e di sfratto per finita locazione, un provvedimento costituente titolo esecutivo per il rilascio dell’immobile.

 

L’Agenzia delle entrate, dunque, ritiene che l’utilizzo della procedura di rilascio non osti alla fruizione della detrazione di cui al citato articolo 15, comma 1, lett. b) del TUIR, a condizione che nel termine di “tre mesi dall’acquisto” venga esercitata la relativa azione giudiziale.

Nel caso in esame, ai fini della fruizione della detrazione, tale circostanza non risulta soddisfatta.