Tirocinio fraudolento: possibile ricorrere al Comitato per i rapporti di lavoro?

L’INL esclude la competenza del Comitato per i rapporti di lavoro a giudicare la fraudolenza dei tirocini trattandosi di una fattispecie sanzionata penalmente (INL, nota 8 marzo 2023, n. 453).

L’Ispettorato fornisce chiarimenti in merito alla possibilità di promuovere ricorso ex art. 17 del D.Lgs. n. 124/2004 avanti al Comitato per i rapporti di lavoro nell’ipotesi di tirocinio fraudolento alla luce delle novità introdotte dalla Legge n. 234/2021.

 

Il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e non può essere utilizzato in sostituzione di lavoro dipendente: lo ribadisce l’art. 1, co. 723, della predetta legge che, inoltre, prevede la sanzione dell’ammenda pari a 50 euro per ciascun tirocinante coinvolto e per ciascun giorno di tirocinio, laddove lo stesso sia stato svolto in modo fraudolento.  

 

Trattandosi di una fattispecie penale di natura contravvenzionale, la contestazione di tale violazione prevede, da parte del personale ispettivo, l’adozione della prescrizione obbligatoria finalizzata alla cessazione del tirocinio fraudolento. Invece, dal punto di vista civilistico, il riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato è rimesso alla scelta del tirocinante, in quanto l’ultimo periodo del comma 723 fa salva la possibilità, su domanda dello stesso tirocinante, di riconoscere la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a partire dalla pronuncia giudiziale.

 

Riguardo poi ai profili previdenziali e ai conseguenti recuperi contributivi derivanti da un rapporto di tirocinio che, di fatto, ha simulato un effettivo rapporto di lavoro subordinato, è stato chiarito che gli stessi non sono condizionati dalla scelta del lavoratore di adire l’autorità giudiziaria per ottenere il riconoscimento del rapporto di lavoro in capo al soggetto ospitante.

 

Sulla base di queste premesse, l’INL giunge alla conclusione che la fattispecie del tirocinio fraudolento sia sottratta al sindacato del Comitato per i rapporti di lavoro, inteso quale mezzo di gravame di natura amministrativa avverso atti di accertamento dell’Ispettorato nazionale del lavoro e atti di accertamento degli Enti previdenziali e assicurativi, che abbiano ad oggetto la sussistenza o la qualificazione dei rapporti di lavoro.

 

Nell’ipotesi di tirocinio fraudolento, tuttavia, la diversa qualificazione del rapporto in chiave di subordinazione risulta direttamente sanzionata da una norma penale, in ragione della quale il personale ispettivo
procede con la redazione dello specifico provvedimento della prescrizione obbligatoria, conducendo, ove il contravventore ottemperi e paghi la sanzione, all’estinzione del reato in via amministrativa.

 

Pertanto, nell’ipotesi di fraudolenza del tirocinio, pur in presenza di una possibile e correlata pretesa contributiva, l’INL ritiene di escludere la cognizione amministrativa del Comitato per i rapporti di lavoro, ciò al fine
di evitare indebite e inopportune sovrapposizioni di giudicato con l’autorità penale. 

 

CIRL Abbigliamento Artigianato – Veneto: prorogata la vigenza del contratto fino al 29 febbraio 2024

Per effetto dell’accordo è stata prorogata l’erogazione dell’ERT e della quota di adesione contrattuale a previdenza contrattuale

Il 21 febbraio 2023 Confartigianato Imprese Veneto, CNA Veneto, Casartigiani del Veneto e Filctem-Cgil regionale del Veneto, Femca-Cisl regionale del Veneto, Uiltec-Uil regionale del Veneto, hanno sottoscritto un accordo che proroga ulteriormente la vigenza del contratto, applicabile ai dipendenti delle imprese artigiane dei settori tessile, abbigliamento, calzature, bambole, giocattoli, pulitintolavanderie, occhialeria e ottica, del 14.12.2016, del protocollo aggiuntivo 9 ottobre 2017 e successive proroghe, al 29 febbraio 2024.
Per effetto dell’accordo è stata prorogata, fino al 29 febbraio 2024, l’erogazione dell’ERT e della quota di adesione contrattuale a previdenza contrattuale.
Viene altresì confermata la quota di 2,50 euro, a carico dell’impresa, di supporto ai costi di gestione previsti dai Fondi negoziali dell’artigianato in favore dei lavoratori (operai, impiegati, apprendisti professionalizzanti). La quota viene versata in un’unica soluzione unitamente alle quote di adesione contrattuale di competenza del mese di marzo.
I datori di lavoro che hanno già assolto al versamento della quota annua per il 2023, con riferimento ai lavoratori assunti dal 1° gennaio 2023 al 28 febbraio 2023, non sono tenuti a ripetere il versamento.
Per i lavoratori assunti invece dal 1° marzo 2023 al 29 febbraio 2024 tale quota sarà versata con le stesse modalità unitamente al primo versamento.
Al termine dell’incontro le parti si sono impegnate, una volta rinnovato il CCNL a livello nazionale, di dare avvio alla trattativa di rinnovo del CIRL.

CCNL Metalmeccanica – PMI (Conflavoro): sottoscritto il nuovo contratto

Siglato il CCNL per gli addetti alla Piccola e Media Industria Metalmeccanica, Orafa e alla Installazione Impianti

In data 25 gennaio 2023 è stato siglato da Conflavoro PMI, Fesica-Confsal e Confsal il nuovo CCNL applicabile alla Piccola e Media Industria Metalmeccanica, Orafa e alla Installazione di Impianti, con decorrenza a far data dal 1° febbraio 2023 al 31 gennaio 2026.
Le novità del CCNL sono innanzitutto la possibilità di istituire contratti part-time senza il minimo di ore settimanali, la previsione di contratti a tempo determinato fino al 50% dei lavoratori assunti in azienda a tempo indeterminato, apprendisti e con contratto di reinserimento.
A tal proposito si evidenzia la tipologia del contratto di reinserimento  applicabile ai lavoratori di prima assunzione nel settore di appartenenza dell’azienda o che, comunque, non abbiano precedentemente avuto un rapporto di lavoro subordinato con il medesimo datore di lavoro negli ultimi 12 mesi, a condizione che non abbiano già svolto le stesse mansioni, che abbiano più di 35 anni di età, e che si trovino in condizione di disoccupazione o sospensione, alla ricerca di nuova occupazione, o che abbiano cessato un’attività autonoma. 
Per quanto riguarda la disciplina delle assunzioni, è previsto un periodo di prova esteso a 6 mesi per Quadri e primo livello e 3 mesi per gli altri livelli,  la possibilità di attribuire retribuzioni ridotte ai lavoratori che abbiano meno di 5 anni di esperienza nella mansione per la quale vengono assunti del 7,5% per il primo anno e del 5% per il secondo anno, nei livelli individuati dal CCNL.
Relativamente allo straordinario, in ragione dei numerosi settori a cui si può applicare il Contratto, sono previsti diversi massimali (massimo 270 ore per le attività di manutenzione, installazione e montaggio e massimo 290 ore per le attività di riparazione aeronautica, navale e impiantistica).
E’, altresì, stabilita la possibilità del telelavoro a carattere volontario sia per l’azienda sia per il lavoratore dipendente.
In relazione agli Enti e ai Fondi, il CCNL Metalmeccanico PMI prevede l’adesione all’EBIASP come Ente Bilaterale e al Fondosani come Fondo Sanitario.

Indennità Fermo pesca 2022, al via le domande

Le imprese interessate alla misura potranno presentare le istanze esclusivamente tramite il sistema telematico  “CIGSonline” (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 7 marzo 2023).

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha dato notizia delle modalità di richiesta dell’indennità di Fermo Pesca per l’anno 2022. Si tratta un’indennità giornaliera onnicomprensiva pari a 30 euro prevista dalla Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di bilancio 2022) che ha disposto per l’anno 2022 il suo riconoscimento, in caso di sospensione dal lavoro derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio e non obbligatorio.

Le modalità di richiesta da parte delle aziende sono state definite dal Decreto interministeriale n. 1 del 7 marzo 2023 che, tuttavia, al momento è in corso di registrazione presso la Corte dei Conti. Comunque, nel comunicato il Ministero chiarisce che le imprese interessate a ricevere l’indennità, in base a quanto stabilito dall’articolo 4 del Decreto, potranno presentare, a decorrere dalla data di pubblicazione sul sito istituzionale del ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, una singola istanza per ciascuna unità di pesca presente in azienda, esclusivamente tramite il sistema telematico  “CIGSonline“, non essendo ammesse altre modalità di presentazione.

La procedura, le istruzioni e gli allegati per l’inoltro delle istanze sono disponibili nella pagina web sul sito istituzionale dedicata al Fermo Pesca. 

L’unico strumento di pagamento dell’imposta di bollo è disponibile utilizzando, il sistema di pagamento “PagoPA“, attivabile attraverso l’apposita funzione integrata, all’interno dell’applicativo CIGSonline. Solo alla conclusione positiva della procedura di pagamento sarà possibile inoltrare la domanda. Bisogna pertanto tener conto dei tempi tecnici necessari per la procedura di pagamento, soprattutto in prossimità del termine di presentazione. Il Ministero non è responsabile di ritardi nell’invio delle istanze rispetto alla data perentoria del trentesimo giorno dalla data di pubblicazione del Decreto sul sito Istituzionale del Ministero del Lavoro, avvenuta appunto il 7 marzo 2023, causati da eventuali rallentamenti nelle tempistiche delle procedure di pagamento sul sistema “PagoPA”. 

La Direzione generale degli Ammortizzatori sociali del Ministero svolgerà l’istruttoria sulle richieste aziendali, verificandone i presupposti di legittimità, elaborerà gli elenchi degli aventi diritto, per giurisdizione di Direzione Marittima e quantificherà l’ammontare per ciascun marittimo. Qualora le richieste aziendali superino lo stanziamento previsto, la relativa indennità sarà ridotta proporzionalmente per ogni singolo lavoratore. Il Ministero ribadisce quanto già previsto dall’articolo 4, comma 6, del citato Decreto Interministeriale, in tema di improcedibilità delle istanze prive del visto dell’Autorità marittima. Si invitano gli utenti a monitorare il canale comunicazioni CIGSonline, sul quale verranno notificate comunicazioni e richieste di integrazioni documentali, relativamente alle istanze presentate.

 

Mitigazione e trasparenza costi delle transazioni elettroniche: istituito Tavolo tecnico

 

Con il DECRETO 03 MARZO 2023 il MEF istituisce un tavolo permanente sulle transazioni elettroniche diretto ad assicurare il necessario coordinamento e confronto tra i componenti del tavolo, per la mitigazione e la trasparenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti.

Come previsto dall’art. 1, comma 386 della Legge 29 dicembre 2022, n. 197, il MEF adotta un decreto volto a istituire un tavolo permanente fra le categorie interessate preordinato a valutare soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro.

Sempre nella legge 29 dicembre 2022, n. 197, all’art. 1, comma 387 è stabilito che ove il tavolo istituito ai sensi del comma 386 non giunga alla definizione di un livello dei costi equo e trasparente entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, ovvero in caso di mancata applicazione delle condizioni e delle commissioni fissate ai sensi dell’accordo definito, è dovuto da parte dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e di schemi di pagamento, per l’anno 2023, un contributo straordinario quantificato dalla citata norma

Il tavolo è presieduto dal Direttore generale del dipartimento del tesoro del ministero e ne fanno parte: MEF, Banca d’Italia, Agenzia delle entrate, Associazione bancaria italiana, Associazione italiana prestatori servizi di pagamento, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, MIMIT e Agenzia per l’Italia digitale.

Il MEF invita a partecipare anche i prestatori di servizi di pagamento, i gestori di circuiti e schemi di pagamento, nonché le relative associazioni di categoria. Ai lavori del tavolo possono essere invitati anche ulteriori associazioni rappresentative degli esercenti, valutata anche la rappresentanza degli interessi coinvolti, nonché, in qualità di uditori, i rappresentanti di altre amministrazioni o autorità.

Le riunioni del tavolo si svolgono ordinariamente in modalità telematica, fatte salve specifiche esigenze che richiedono la convocazione in presenza. I componenti, nell’ambito del tavolo permanente, possono pervenire alla conclusione di un accordo, la cui comunicazione avviene tramite sito istituzionale del MEF.